Svjetionik Savudrija i njegovo mjesto u povijesti pomorstva / Marino Manin.
Sažetak

Rad se zasniva mahom na raščlambi arhivskih vrela iz Državnoga arhiva u Trstu o planovima, izgradnji i puštanju u rad svjetionika u Savudriji u noći sa 17. na 18. travnja 1818. godine. Tijekom prvih godina rada za rasvjetu svjetionika koristio se destilirani plin, koji se dobivao od ugljena iz istarskih ugljenokopa, što je bilo iznimno tehnički inovativno na razini Habsburške Monarhije i svijeta. Uzmemo li u obzir primjenu te vrste postrojenja za rad svjetionika, prema podacima kojima autor trenutačno raspolaže proizlazi da u tom području svjetioniku Savudrija pripada posve zanemareni svjetski primat. Rad donosi nove podatke o plinskome postrojenju i Antonu Domeku, koji ga je izgradio.; Il saggio si basa per lo più sull’analisi delle fonti d’archivio conservate presso l’Archivio di Stato di Trieste e riguardanti i piani, l’edificazione e la messa in funzione del faro di Salvore nella notte tra il 17 e il 18 aprile del 1818. Durante la fase iniziale si usava il gas distillato per allimentare la luce di questo faro, per l’ottenimento del quale si destilava il carbone dalle miniere dell’Arsa, e questo processo era tecnologicamente eccezionalmente innovativo, come per la Monarchia degli Asburgo, così pure al livello mondiale, perché ad esempio a Vienna appena nel 1818 fu messo in funzione un simile sistema per l’illuminazione cittadina, mentre a Londra ciò avvenne nel 1813. Se consideriamo l’applicazione di questo tipo di impianti per il funzionamento dei fari, secondo le conoscenze fino ad ora aquisite dall’autore risulta che a Salvore appartiene un primato completamente dimenticato, dal momento che nella letteratura specializzata si asserisce che il primo faro simile sia stato messo in funzione nel 1865, quando John Richardson Wigham mise in funzione il faro di Baily nei pressi di Dublino. Il fanale del faro di Salvore era alimentato a gas ben 47 anni prima, ma dal momento che in quei tempi gli impianti di distillazione di gas erano nella loro fase d’uso iniziale e che emergevano numerose imperfezioni tecnologiche, ad esempio la produzione eccessiva di fuliggine, perché a quei tempi non esisteva un sistema sofisticato di filtrazione del gas e di separazione dei sottoprodotti, e nonostante il fatto che questo tipo d’illuminazione era meno costoso di quello ad olio, nel 1823 la sostituirono con quella più antiquata e semplice.; This study is mostly based on analysis of archival data from the State Archives in Trieste concerning the planning, construction, and opening of the lighthouse in Savudrija in the night of 17/18 April 1818. In the beginning, the lighthouse used distilled gas to produce its light; it was obtained from coal from the Raša Coal Mines. This process was exceptionally technologically innovative on the level of the Habsburg Monarchy and even the world, since a similar system of public city lighting was introduced in Vienna only in 1818, and in London in 1813. Considering the application of this facility for the functioning of a lighthouse, and according to the data available to the author at this time, it appears that Savudrija achieved a first in this area, which has since been completely forgotten. Namely, according to existing literature, the first lighthouse of this sort began functioning in 1865, when John Richardson Wigham designed a gas illumination system for the Baily lighthouse near Dublin. The gas lamp in the Savudrija lighthouse began to function 47 years earlier. However, since gas distillation facilities were still in their infancy at this time and had numerous technological weaknesses – for example, the lamps were prone to soot due to the lack of a sophisticated gas filtering and by-product separation system – and, despite the fact that this form of illumination was somewhat cheaper than oil-based systems, it was replaced by that older and simpler type of illumination in 1823.